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città di firenze
Manifestino pubblicitario di un opuscolo a stampa relativo alla figura di Dante, venduto probabilmente in edicole e librerie del centro cittadino in occasione dei festeggiamenti del seicentenario della nascita di Dante nel maggio 1865. Fonte: Archivio storico del Comune di Firenze

Dante nasce presumibilmente tra il 14 maggio e il 13 giugno del 1265, appartenente alla importante famiglia degli Alighieri. Il padre Alighiero svolge la professione di cambiavalute e la madre, Bella degli Abati, muore quando Dante è ancora molto piccolo. 

A dodici anni viene concordato il suo matrimonio con Gemma Donati, esponente di una delle più potenti famiglie fiorentine, da cui ha tre figli: Jacopo, Pietro e Antonia.
La sua vita pubblica è costellata da cariche politiche di rilievo. In virtù della sua iscrizione all’Arte dei Medici e Speziali viene eletto nel consiglio del Popolo e nel consiglio dei Cento, partecipando a numerose missioni e ambasciate. Milita attivamente nel partito guelfo (quello fedele al papato) ma sviluppa una profonda avversione politica e personale verso il pontefice Bonifacio VIII°, da lui accusato di abusare colpevolmente del potere temporale e di stravolgere la missione spirituale della Chiesa. Rimane coinvolto nella durissima lotta che divide i Guelfi nelle due fazioni dei Bianchi e dei Neri, in seguito alla quale nel 1302 viene esiliato da Firenze dove cerca ripetutamente di tornare ma senza successo.
Dante inizia così una lunga peregrinazione da esiliato che lo porta a Pistoia, in Lunigiana, presso la famiglia Malaspina, a Verona, da Cangrande della Scala, a Forlì e infine a Ravenna, alla corte di Guido Novello da Polenta, dove muore il 14 settembre 1321, di ritorno da una missione diplomatica a Venezia, dopo aver contratto la malaria durante l’attraversamento delle Valli di Comacchio.

Opere


Fiore e Detto d'Amore
(1283-1287), poemetti giovanili

Le Rime, raccolta della produzione lirica dantesca

La Vita Nova (1292-1293) racconto della evoluzione spirituale e poetica di Dante, incentrato sull’amore per Beatrice Portinari.

Convivio (1304-1307), trattato sull’attività pubblica e civile dove si esaminano le doti umane, morali e culturali che deve possedere chi aspira a ricoprire incarichi di rilievo

De vulgari eloquentia (1303-1304), trattato in latino dove Dante teorizza l’utilizzo della lingua volgare come potente mezzo espressivo

De Monarchia (1310-1313), trattato politico dove si afferma la necessità di un’unica autorità imperiale, come centro di potere universale capace di imporre condizioni di pace e giustizia.

Comedìa (1300-1321), poema diviso in tre cantiche ciascuna formata da 33 canti (l’Inferno 34 perchè contiene anche il Proemio) composti di terzine in endecasillabi. Straordinaria architettura letteraria, teologica e filosofica dove Dante sintetizza i temi, i valori e le tensioni della cultura e della società medievale, ricavandone un senso complessivo che suona attualissimo ai nostri occhi di contemporanei, confermando la consistenza di un capolavoro universale da porre ai vertici dei prodotti dell’intelletto umano di ogni tempo.

Epistola XIII a Cangrande della Scala (1315-1317), contiene la dedica del Paradiso al signore di Verona e importanti annotazioni per l’interpretazione della Commedia.

Egloghe (1319-1320), componimenti di carattere bucolico scritti a Ravenna in lingua latina. 

Per maggiori informazioni sulla vita e sulle opere di Dante: